martedì 24 settembre 2013

Il mental training: trovate energia con il relax

Quando la quantità di training svolto è adeguata per una gara e le qualità fisiche si sono affinate al punto giusto, a parità di condizione atletica, ciò che fa la differenza con l' avversario sono le energie mentali. Tale discorso vale tanto di più in determinati periodi di stagione, come i mesi finali di un lungo anno di gare dove è proprio il caso di dire: "E' quì che la testa fa la differenza".
Ma come allenare o quanto meno dove trovare ancora risorse ed energie mentali al termine di una stagione così stressante? Dentro noi stessi, tirandole fuori grazie al training autogeno.
Provate a disterndervi sul letto o su un tappeto a pancia in su, in un locale silenzioso e possibilmente in penombra. Createvi così il vostro angolo personale di paradiso, lontano dagli affanni della vita di ogni giorno e dedicate una decina di minuti solo a voi. A questo punto, chiuse idealmente tutte le preoccupazioni al di fuori della porta, socchiudendo gli occhi cominciate ad ascoltare la vostra respirazione, avvertendo il diaframma toracico che si solleva e poi si abbassa.
Cercate di sentire la pesantezza delle gambe che sprofondano verso terra, rilassate le spalle e le braccia e continuate ad ascoltarvi.
Poi dopo alcuni minuti riaprite d' improvviso gli occhi, mettetevi prima in posizione seduta e dopo pochi alcuni secondi alzatevi in piedi con forza e determinazione. Gli impegni della vita vi aspettano, ma fatelo con una nuova luce, una nuova consapevolezza di voi stessi. In una parola: con energia rinnovata. Dieci minuti di training autogeno, per due-tre volte alla settimana, vi doneranno energie nuove e durature per il finale di stagione.
(da MTB-Magazine)

domenica 8 settembre 2013

E' vero che per montare le tubeless si può usare un levagomme di metallo?

L' utilizzo di accessori di metallo è sconsigliato perchè rovinerebbe in maniera molto seria il tallone della gomma e soprattutto il profilo del cerchio impedendo la tenuta stagna dell' aria.
Se è vero che a volte il montaggio di queste coperture è particolarmente difficile è anche vero che le case costruttrici consigliano di non utilizzare assolutamente dei levagomme di metallo perchè l' operazione di montaggio e smontaggio della gomma tubeless è stata concepita per essere effettuata con quelli di materiale plastico.
Ai primi tentativi può capitare che si rompano diverse volte, ma è solo perchè si fa l' errore di utilizzarli come delle leve vere e proprie. In realtà, volendo fare un paragone, questi accessori vanno usati allo stesso modo in cui si usano i calzari per le scarpe. Questi, infatti, facilitano l' inserimento del piede nella scarpa facendolo scivolare dentro e senza allargare eccessivamente la scarpa.
I levagomme vanno utilizzati con lo stesso principio, altrimenti si arriva all' inevitabile rottura del levagomma stesso senza essere riusciti a montare la copertura.
Inoltre, per agevolare il montaggio conviene bagnare leggermente con acqua e sapone i due talloni del copertone per far sì che questi scivolino meglio all' interno della gola del cerchio.
Il principio, quindi, è di non applicare mai una forza eccessiva al levagomma, ma di utilizzarlo come un accessorio sul quale far scorrere il tallone del copertone al momento del montaggio. Con un pò più di destrezza e di forza si può arrivare a montare le tubeless senza levagomme e soltanto con le proprie mani. Alcuni meccanici molto esperti ci riescono...
Una volta installato il copertone lo si può gonfiare e questa operazione permette ai talloni del copertone stesso di restare agganciati agli uncini presenti sul cerchio.
Per chi è alle prime armi consigliamo di utilizzare dei levagomme di plastica quanto più sottili possibile: fra i migliori ci sono quelli Mavic e Hutchinson.
(da Mtb-magazine)