sabato 3 novembre 2012

Influenza del manubrio sull' assetto della MTB

L' assetto in sella è influenzato dal manubrio per i parametri di altezza da terra, larghezza e dislivello sella-manubrio.
L' altezza da terra.
Il discorso in questo caso interessa l' inclinazione dell' attacco e, in generale, l' altezza da terra del manubrio. L' altezza da terra è fortemente influenzata dalla tipologia di MTB e di telaio: una full da 160 mm di travel avrà un' altezza nettamente superiore a quella di una front da 85-100 mm. In genere questo aspetto è tenuto maggiormente in considerazione dagli agonisti dell' XC e delle ganfondo che tendono ad avere una distanza minima del manubrio dal terreno. Questo permette loro di avere una penetrazione aerodinamica migliore e un assetto in sella più simile a quello di una bici da strada. Non va dimenticato, infatti, che la quasi totalità di chi gareggia è solito allenarsi con una bici da strada.
Il dislivello sella-manubrio
Il dislivello sella-manubrio, invece, ha anche a che vedere con il comfort e  la guidabilità della Mtb, oltre ad influenzare il fattore aerodinamico. Tanto più marcato è il suddetto dislivello, tanto maggiore è la percentuale di peso corporeo che grava sull' avantreno. Questo, da un lato aumenta il grip della ruota anteriore e la sua stabilità, dall' altro, però, rende meno agevoli gli spostamenti in sella, come l' arretramento del bacino nelle discese critiche. Inoltre questo assetto rende più difficile il sollevamento della ruota anteriore per il superamento di ostacoli.
Un dislivello ridotto, invece, porta ad una distribuzione del peso del biker concentrato maggiormente sulla ruota posteriore, ma soprattutto permette dei movimenti del corpo e del bacino molto più agevoli e proficui, soprattutto nelle discese estreme. Non è un caso infatti che le MTB da DH o da freeride abbiano sempre un manubrio più alto della sella: ciò aiuta molto la guida e la confidenza con il mezzo in discesa poichè si riesce ad arretrare molto di più il bacino. Un manubrio troppo alto, però, può creare qualche problema nelle salite ripide perchè tende ad alleggerire molto la ruota anteriore. Il compromesso, quindi, sta nel mezzo: un manubrio dovrebbe essere abbastanza basso da consentire di abbassare il busto quando la velocità cresce in pianura e abbastanza alto da agevolare la conduzione della MTB in discesa.
La larghezza corretta
Per quanto riguarda la larghezza del manubrio, per chi gareggia nel cross country e nelle granfondo è consigliabile adottare una misura che sia appena maggiore di quella delle proprie spalle, in modo da avere le braccia leggermente allargate mentre si impugna il manubrio. Questa misura migliora la guida e il rendimento della pedalata nel fuorisella, migliora l' aerodinamica quando la velocità sale, permette movimenti del manubrio più rapidi (che ben si adattano alla guida nervosa di una gara XC dove spesso servono correzioni di traiettoria nolto rapide) e una conduzione della bici più sicura nelle fasi iniziali di una gara, quando si sta gomito a gomito con l' avversario. I manubri larghi, invece, sono ormai abbinati ad un profilo rialzato che permette una guida più confortevole, migliorando anche la stabilità alle alte velocità. E' per questa ragione che sono un must sulle MTB da discesa dove serve il massimo controllo possibile, non ci sono contatti diretti con l' avversario e l' areodinamica (di solito) non ha un peso di grande rilevanza.
(da Mtb-magazine)

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