sabato 7 luglio 2012

Meglio con i tubeless?

Siete biker esperti e percorrete un numero significativo di chilometri all' anno? Oppure siete più tranquilli e pedalate quando avete tempo, ma senza troppo impegno? Non importa che apparteniate all' una o all' altra categoria per poter apprezzare i pregi delle coperture tubeless. Per molti agonisti, anzi, questo tipo di coperture sono ormai scontate e indispensabili. Impensabile utilizzare altro, sia in termini di praticità, che di prestazioni. Guidare una mountainbike con coperture tubeless può risultare più facile. Con queste gomme si utilizzano pressioni di esercizio più basse rispetto alle classiche coperture con camera d' aria, la gomma rimane più morbida e in grado di 'copiare' il terreno con una tenuta migliore. Meno pressione vuol dire meno scorrevolezza? No, perchè senza la camera d' aria gli attriti interni sono molto inferiori. La camera d' aria struscia sul copertone durante la marcia, assorbendo energie, con le coperture tubeless c'è solo il copertone. Inoltre, si riduce notevolmente il rischio di pizzicare. In caso di impatto violento su uno spigolo la camera d' aria si romperebbe facilmente. Il copertone è molto più resistente. E anche in caso di foratura la perdita di pressione è graduale, squarci a parte, permettendo un controllo migliore della bicicletta. Per montare le coperture tubeless è necessario, però, un cerchio predisposto alla tenuta della copertura speciale. Ma c'è un' alternativa: trasformare un cerchio tradizionale rendendolo adatto al montaggio delle coperture senza camera d' aria. Dai primi tentativi di qualche anno fa, di strada se n'è fatta parecchia e può funzionare molto bene questa soluzione. La scelta della soluzione tubeless significa anche una riduzione di peso nel totale della bicicletta quantificabile in un guadagno di circa 50-60 grammi. Si possono adattare praticamente tutti i cerchi, solo alcuni modelli potrebbero avere delle difficoltà se hanno le spalle troppo basse, ma vanno valutati caso per caso. E, come detto, si tratta di una minoranza. L' operazione di trasformazione, nonostante la presenza di prodotti specifici, è un lavoro piuttosto delicato. Va fatto seguendo regole specifiche altrimenti si rischia di ottenere un sistema instabile, con gomme che si sgonfiano rapidamente. Niente paura, però, si tratta di un lavoro fattibile anche in casa.
(da rivista Ciclismo)

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